Aree naturali protette

ANPIL Terzolle

L'ANPIL del Terzolle è una zona bellissima e naturalisticamente ricca a due passi dall'area metropolitana fiorentina.
È un'area di quasi 2.000 ettari intorno al torrente Terzolle che si sviluppa nel contesto del Monte Morello, fra i comuni di Firenze, Sesto Fiorentino e Vaglia. L'area trae la sua ricchezza dall'abbondanza di acqua presente nel sottosuolo, che permette una portata perenne nei fondovalle e di conseguenza una vita ecologicamente ricca e complessa dal punto di vista della flora e della fauna.

Il piccolo bacino del torrente Terzolle, interamente collinare, si trova a nord di Firenze e ha una superficie di circa 24 km², pari circa allo 0,3% dell’estensione totale del bacino dell’Arno di cui fa parte. Il torrente Terzolle solca le valli poste tra Cercina e Trespiano, circondate da una fascia montuosa che parte da Poggio al Giro (747 m), Poggio Starniano (609 m) e le Palaie (502 m), e, dopo Pratolino, si estende verso Firenze con Montorsoli (400 m), Pian di San Bartolo (300 m), Trespiano, Montepiano e Monterivecchi.

La dorsale di Canonica divide i due principali torrenti del bacino: il Terzolle, che scorre dalla parte di Cercina, e il Terzollina, che dal vallone omonimo, o detto anche di Feliceto presso la località di Montorsoli, scorre lungo il pendio di Trespiano sino a Monterivecchi; presso Serpiolle si immette nel Terzolle. Il bacino del Terzollina ha una superficie di circa 4,7 km² pari circa a un quinto di quello del Terzolle.

Fa parte dell’ANPIL anche la valle del piccolo fosso di Santa Maria della Lastra, il quale, partendo da Monte Rinaldi, si immette nel Terzolle all’altezza di Rifredi attraverso un ultimo tratto intubato. Questa parte di territorio è importante soprattutto per la presenza di numerosi e importanti edifici e ville, dal Rinascimento in poi.

L’antico nome del torrente Terzolle è Rivus Frigidus, ovvero Rio Freddo a causa delle sue fredde acque, che per assonanza dette il nome di Rifredi al borgo che sorgeva sulle sue rive. Invece l’attuale termine Terzolle deriva dalla pietra Tertium lapidem, che segnava il terzo miglio della via Cassia nova, la quale si congiungeva a quella vecchia in corrispondenza del ponte di Rifredi, dove oggi inizia via Reginaldo Giuliani.

Il Terzolle nasce nell’area di Cercina dalla confluenza di alcuni piccoli rivoli, scende poi verso valle dove, all’altezza dell’ex mulino di Serpiolle, riceve le acque del Terzollina. Successivamente questo corso d’acqua costeggia via delle Masse e via delle Gore, così chiamata perché fino alla metà del secolo scorso c’erano diversi mulini, la cui operatività era garantita dalle “gore”, cioè dalle condotte d’acqua deviate dal torrente. Superato l’abitato di Careggi e di Rifredi, si immette nel Mugnone all’altezza del Ponte di San Donato lungo il viale Redi, per poi gettarsi, presso il piazzale dell’Indiano, nel fiume Arno dopo altri 3 Km.

In realtà questa situazione, per quanto riguarda il tratto in pianura, è artificiale e risale alla prima metà del 1500. Infatti fino alla fine del 1400, come testimoniano le due mappe disegnate da Leonardo da Vinci (Codice Windsor fogli n. 12678 - 12679 ), il Riofreddo sfociava in Arno in corrispondenza del Ponte alle Mosse mentre il Mugnone sfociava più a monte.

Firenze fu fondata (59 a.C.) nella zona di confluenza del Mugnone con l’Arno, poco a valle dell’attuale Ponte Vecchio. Le acque del Mugnone venivano sfruttate per riempire i fossati posti a difesa delle mura. Durante il Medioevo, con l’espansione della città, furono costruite due nuove cinte murarie e ogni volta il corso del torrente Mugnone veniva spostato verso ovest. Quando nel 1535 fu costruita la Fortezza da Basso, fu realizzata l’ultima deviazione del torrente, attraverso la costruzione di un lungo canale artificiale sino a incrociare il Terzolle al ponte di San Donato. L’Arno, oltrepassata la città, era costituito da due rami che si congiungevano dopo alcuni chilometri più a valle, creando così una grande isola. Il ramo settentrionale, dove appunto si immetteva il Terzolle fu prosciugato e l’isola quindi, non più separata da due rami, fu in seguito recuperata da Alessandro I de’ Medici per costruirci una fattoria, divenuta poi l’attuale Parco delle Cascine. Dopo il ponte alle Mosse, il Mugnone segue in parte l’antico letto della diramazione dell’Arno e infatti alla sua foce termina anche il Parco delle Cascine.

Il corso principale del Terzolle lungo circa 7,5 Km è stato fortemente influenzato nel suo sviluppo geometrico da una grossa faglia tettonica in direzione SO-NE (per circa 3,5 km) connessa a una in direzione N-S (per circa 1 km) che lo hanno costretto a modellarsi in un bacino stretto e lungo: una lunghezza di 9 km e una larghezza di 3,5 km .

Il substrato geologico della valle del Terzolle è costituito da argilliti con arenarie e calcari marnosi del Cretaceo Superiore-Eocene, da formazioni calcareo marnose del Paleogene (“Formazione di Monte Morello”), da formazioni arenacee ed arenacee-marnose dell’Oligocene-Miocene e da complessi caotici del Giurassico-Cretaceo.

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ANPIL Mensola

L'Area Naturale Protetta prende il nome dal torrente Mensola, che nasce dalla confluenza dei fossi di Bucine e Valonica e raccoglie più a valle, a Ponte a Mensola, le acque del Fosso di Camposanto.
L'area si contraddistingue per le origini storiche, le bellezze ambientali, splendidamente conservate grazie anche all'antica tradizione imprenditoriale agricola del territorio e per la storia e l'arte che la identificano e caratterizzano.

Qui è ambientata la leggenda della ninfa Mensola e di Affrico che, essendone innamorato, ma contrastato dalla dea Diana, si toglie la vita nel corso d'acqua a cui darà il nome; anche Mensola, quando la dea Diana scopre la sua relazione con Affrico, muore nel torrente che prenderà il suo nome.

La valle inizia a nord, dal Monte Ceceri nel comune di Fiesole, e raggiunge a sud l'Arno, nel comune di Firenze; a est troviamo il borgo di Settignano, centro abitato di origine etrusco-romana, da tempi remoti rinomato per la lavorazione della pietra e per gli illustri artisti che vi hanno vissuto; a ovest si estende l'abitato di Firenze.
All'interno dell'Area Naturale sono compresi i tre nuclei abitati di Maiano, Corbignano e Ponte a Mensola; sulle colline circostanti dominano il paesaggio antiche ville, abbellite da parchi e giardini, e chiese di origine altrettanto antica. Il territorio esprime con forza la vocazione agricola ed è viva testimonianza di mestieri e arti oggi quasi scomparsi.
A nord prevale il paesaggio delle colline, con i versanti rivestiti di boschi, intercalati a terreni coltivati, per lo più oliveti, che nell'insieme conferiscono un particolare e suggestivo aspetto al panorama che si apre sulla pianura sottostante e su Firenze, chiaramente identificata dalla presenza dei suoi monumenti.
Sempre in questa parte, al confine con l’Area Naturale Protetta di Monte Ceceri, si distingue la presenza delle Cave di Maiano, un tempo utilizzate per l'estrazione della pietra serena, materiale impiegato nei corso dei secoli per gli edifici di Firenze e dintorni. A valle prevalgono i campi coltivati a seminativo, lambiti dal corso del Mensola, mentre la presenza dell'olivo si fa più rada.

È possibile osservare di notte cinghiali, caprioli, lepri, istrici, uccelli rapaci e il picchio verde, animali la cui presenza è favorita da assetti agricoli con basso impatto ambientale, per l'indirizzo biologico delle colture.

L'Area del Mensola offre itinerari suggestivi lungo le strade che costeggiano la valle o la attraversano: sentieri del CAI e altri percorsi segnalati che si ricongiungono alla viabilità carrabile sono percorribili dagli escursionisti che desiderano partire da Fiesole, per raggiungere la chiesa di San Lorenzo a Vincigliata e quindi arrivare a Settignano, oppure che intendono dirigersi da Ponte a Mensola a Villa Peyron o che intendono attraversare la zona delle cave di Maiano e quella di Monte Ceceri.
La passeggiata dei colli del Mensola, solo parzialmente pedonale, con un ampio anello congiunge la zona di Corbignano a sud, con quella di Baccano a nord. I centri turistici locali offrono la possibilità di visite e gite organizzate in molti altri suggestivi ambienti naturali.
Un altro sentiero, denominato "degli scalpellini", percorribile solo in parte perché interrotto, era stato utilizzato fino da tempi remoti, da chi da Settignano si recava alle soprastanti cave di Feliceto, Trassinaia e Maiano.
Splendide vedute panoramiche si possono avere sul Borgo di Settignano e su Firenze dal sentiero che collega Villa Pieragnoli all'Oratorio della Vannella e lungo altri percorsi.

Luoghi di sosta e ristoro sono presenti dovunque, a cominciare dai centri abitati e dai dintorni di Borgo di Maiano, Ponte a Mensola, Settignano e ovviamente della vicina Fiesole e di Firenze

>Lungo il confine e all'interno dell'Area Protetta si menzionano tra le altre,

  • >Villa II Palagio, la cui cronistoria data passaggi di proprietà fin dal 1407 e il possesso nel Settecento, fino al 1813, della famiglia Salviati
  • Villa di Maiano abbellita da un giardino all'italiana e da una poderosa torre ottocentesca in stile mediceo, oggi sede dell'omonima fattoria, già nota come Villa Tempie Leader per il nome del suo proprietario (dal 1850 al 1907); più anticamente, dalla seconda metà del Cinquecento a tutto il Seicento, era stata di proprietà di un ramo della famiglia dei Pazzi
  • Castello di Vincigliata, acquistato nel 1855 da Tempie Leader, costruito su disegno dell'architetto Giuseppe Fancelli sulle rovine di un antichissimo castello medioevale di cui si ha notizia fino dal 1031 e destinato, per volontà del Leader, a ricevimenti e feste a cui hanno partecipato i più illustri regnanti e nobili d'Europa
  • Villa I Tatti, che con la sua pregevolissima biblioteca ospita il Centro per gli Studi del Rinascimento Italiano dell'Università di Harvard
  • Villa di Poggio Gherardo ricostruita nell'Ottocento ma di origine antica, tanto che si annovera tra i suoi presunti ospiti anche Giovanni Boccaccio "che si sarebbe fermato quattro giorni in questo luogo con le sue novellatrici"
  • Villa La Capponcina che prende il nome dalla famiglia Capponi, che ne entrò in possesso nel 1608 e che fu dimora di Gabriele d'Annunzio per un decennio, fino al 1910

A Tempie Leader si devono anche il suggestivo giardino romantico con la torre e il lago, (in prossimità del Pian di Novoli) e i boschi dei luoghi circostanti, piantati in zone aride, sassose e di cave abbandonate, costituiti da cipressi, pini cerri, roverelle, lecci e da un tipico sottobosco di specie mediterranee.

A poca distanza dall'Area Naturale Protetta, lungo le strade di accesso, si incontrano altre importanti ville, come,

  • Villa Peyron, rinomata per il suo giardino formale contemporaneo, luogo di incontri e attività culturali
  • la fortificazione Castel di Poggio, della cui presenza si ha notizia già dal 1348
  • Villa Gamberaia, a Settignano, oggi nota per il suo antico giardino settecentesco e per il più recente splendido giardino all'italiana, che sicuramente influenzò l'ancora giovane Pietro Porcinai, nato a Settignano nel 1910 da Martino, il giardiniere della villa stessa, e destinato a divenire il più illustre architetto paesaggista italiano contemporaneo e che ha lasciato nelle più disparate parti del mondo ineguagliabili testimonianze della sua arte
  • Villa Michelangelo, in cui Vasari racconta che abbia vissuto la sua prima infanzia Michelangelo Buonarroti

Per gli avventurosi di ogni età, che desiderano vivere l'emozione dell'arrampicata sugli alberi ("tree climbing") è possibile recarsi nel bosco, in vicinanza del Castello di Vincigliata, dove la proprietà della Fattoria di Maiano ha allestito un'apposita zona attrezzata.

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